CACIOTTA

sabato 23 giugno 2007

All that's CACIOTTA

Che cos'è la caciotta?
E' incontrare a Venezia un tizio ad esempio di Moscufo e dire: "Sei di Moscufo!?... SAi, IO a Moscufo conosco.......!"
E' andare in Brasile, incontrare un italiano ed esclamare "Pure tu sei italiano! Ma ti rendi conto!" e poi andare a mangiare una pizza a Copacabana.
E' andare a Mont Saint Michel e, per non pagare il biglietto, dire che non hai il documento di identità e far dichiarare che hai meno di venticinque anni a uno che il documento ce l'ha.
E' la rimpatriata "a" mangiare gli arrosticini.
(Ah già la caciotta è uno stato sociomentale tipico abruzzese allargato in alcuni casi, e per sillogismo, al resto d'Italia)
E' dire: "Questo è tipico abruzzese."
E' trovarsi in un supermercato di Roma e fotografare degli spiedini di verdura con su scritto Arrosticini e scandalizzarsi fino all'osso.
E' portare il Parrozzo ai colleghi di Firenze.
E' difendere le sagne (o tajarille) dall'attaco dei Pici della Val d'Orcia.
E' inorridire di fronte alle umbre "fregnacce" che non son altro che Pizzonte (pizze fritte).
E' andare a prendere il gelato a Camplone, è fare le vasche a Corso Marruccino....
E' "Andarsi a vedere lo "sparo" sul mare a Francavilla il 15 agosto".
E' "Si, ma c'abbiamo pure il mare. Sì, ma c'abbiamo pure i monti!"
E' "Oh ma dove la trovi una regione che in venti minuti stai da duemila metri al mare. Che scii e guardi la Jugoslavia"
E' chiamare ancora Jugoslavia la Croazia .
E' l'autostrada dei parchi che paghi di più perché: "Oh, vuoi mettere il panorama!". E poi è sicura come un'atomica in volo innescata.
E' andare a cena a mangiare "spiducce" "rostelli" "'rrustelle", in lingua arrosticini, insieme al cugino americano il quale nell'antico dialetto abruzzese dice: "Certe ca sti 'rrustelle [vedi supra] è 'bbone" (Certo che questa carne di pecora in forma di spiedino cotta alla brace è buona), e poi rispondere:"Sci ma pure li Hamburg'è 'bbune!"
E' dirigere con nebbiosa chiarezza importanti fondazioni e parlare confonTenTo da anDico temBo le t, le d e le b.
E' sedersi dietro ad una cattedra di una universtià e dopo lunghe porcate uscirsene con: " Oh ma io sono il professor XXXX, faccio quello che mi pare, io!"
E' frequentare i corsi di Inismo alla facoltà di Lingue a Pescara.
E' costruire un ponte regalato dai pastai, dai muratori e dai vinificatori e nello stesso tempo regalare pezzi di spiaggia a pastai.
E' far riscoprire i Borghi medievali abruzzesi agli inglesi e poi vantarsi: "Ma certe chi l'Abbruzze è belle. Nni vite tutte l'Inglise che ci venne a cumbrarse li case?" (Certo che l'Abruzzo è una regione meravigliosa, non vedi quanti turisti inglesi vi affluiscono per acquistare immobili?).
E' invitare qualcuno ad un pranzo di lavoro e portarlo immancabilemnbte a gustare il pordotto tipico locale : il pesce!"
E' affacciarsi da San Giustino a Chieti e: "Oh, cavolo, certo che abbiamo davvero il Centro Commerciale più grande d'Europa!"
E':" Ma sì, tanto lì davanti ci fanno un'Ikea!"
E' leggere Il Centro.
E' inviare articoli a Il Centro.
E' scrivere su Il Centro.
E' pubblicare su Il Centro che a Tal dei Tali si è incendiato il fienile.
E' organizzare "La notte della Tarantella".
E' mettere in ogni angolo un busto di D'Annunzio.
E' prosciugare un meraviglioso lago per farne campi di patate, verza e carote.
E' citare Flaiano e ricordare che in fondo :"Oh, ma lo sai che "I Vitelloni" li ha pensati a Pescara?"

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